“La gravità di questa crisi non deve indebolire la nostra solidarietà verso i siriani. Al contrario, dobbiamo raddoppiare gli sforzi collettivi per sostenere sia i rifugiati che le comunità che li ospitano”. È l’appello di Filippo Grandi, Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, in una dichiarazione diffusa oggi, in occasione del decimo anniversario dell’inizi0 del conflitto in Siria.
Sono 5,5 milioni i rifugiati siriani in oltre 130 Paesi del mondo, informa Unhcr; il 70% in condizioni di totale povertà, senza accesso a cibo, acqua e servizi basilari. I soggetti più vulnerabili sono bambini e ragazzi, il 45% dei rifugiati ha meno di 18 anni, 1,6 milioni di bambini rifugiati hanno meno di 10 anni, fra questi 1 milione è nato in esilio; un’intera generazione segnata che, oltre a soffrire la fame e il freddo, si vede spesso negato anche il diritto all’istruzione. All’interno dei confini siriani, poi, 6,7 milioni gli sfollati interni; oltre 13 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria e protezione; 12,4 milioni di persone soffrono la mancanza di cibo; 5,9 milioni di persone vivono in condizioni di emergenza abitativa. Drammatica anche la situazione sanitaria: soltanto il 58% degli ospedali e il 53% dei centri medici che svolgono servizi di base sono pienamente funzionanti. Quasi 9 siriani su 10 vivono sotto la soglia di povertà.
Unhcr ribadisce la necessità di “non dimenticare questa drammatica emergenza” e rilancia l’urgenza di raccogliere fondi per i suoi interventi a sostegno dei rifugiati e degli sfollati siriani. “Serve un’azione urgente e decisiva, perché nel 2020 solo il 53% dei bisogni sono stati soddisfatti”.