Nella notte in cui fu tradito Gesù regalò agli apostoli l’Eucaristia. “Per comprendere il profondo significato di questo dono dobbiamo spiritualmente entrare nel Cenacolo e scrutare tutti i gesti che Gesù ha compiuto nell’ultima sera trascorsa su questa terra”, afferma il card. Angelo Comastri nel suo ultimo libro, “Nella notte in cui fu tradito” (Edizioni San Paolo), in uscita il 15 marzo. Ed “ecco la sorpresa: entrando nel Cenacolo, subito avvertiamo un clima drammatico, un clima di tradimento. In questo clima noi tutti avremmo rovesciato la tavola dell’amicizia tradita e avremmo gridato senza mezzi termini: ‘Andate via, ingrati! Via da me, non meritate niente!'”. “Ma Dio non agisce così”, spiega il cardinale: “Dio sfida il male con il bene. Dio sfida la nostra cattiveria con la Sua bontà. Dio affronta l’immensa potenza del peccato con l’onnipotenza dell’Amore. Ecco perché Gesù dona l’Eucaristia: essa è un dono immeritato, un dono di puro amore, un dono che nessuno potrà mai meritare. Noi spesso siamo tentati di difenderci dall’Eucaristia, invece dovremmo aprirci al suo dinamismo e lasciarla operare pienamente in noi. Solo così diventeremo roveti ardenti nel buio e nel freddo del mondo”.