La Commissione Ue lavora per rendere l’Europa indipendente e competitiva a livello globale nella produzione sostenibile e innovativa di batterie. L’Ue punta ad avviare un cammino verso un’estrazione più sostenibile delle materie prime. È quanto emerge dalla quinta riunione ministeriale dell’Alleanza europea per le batterie. Durante la riunione, a cui hanno partecipato il vicepresidente Maroš Šefčovič, i commissari Thierry Breton, Nicolas Schmit ed Elisa Ferreira, e i vicepresidenti della Banca europea per gli investimenti Bei, Ambroise Fayolle e Thomas Östros, insieme ai ministri di 14 Stati membri dell’Ue, hanno confermato il loro impegno nella costruzione di una catena di approvvigionamento europea per le batterie. Già nel dicembre 2019 la Commissione aveva presentato “una proposta di regolamento per le batterie che si focalizza sulla sostenibilità e la circolarità dei materiali”. L’Alleanza intende dunque proseguire su questa strada intraprendendo una serie di azioni: adoperarsi per l’adozione della proposta di regolamento sulle batterie entro il 2022, avviare “una tavola rotonda sull’estrazione sostenibile di materie prime” e pubblicare “una serie di principi dell’Ue che guidino l’azione industriale riguardo le materie prime”. Inoltre, l’Alleanza si propone di creare “una piattaforma collaborativa dedicata al supporto delle regioni dell’Ue per affrontare il gap di competenze in materia di batterie, attraverso il Fondo per una transizione giusta”.
La Commissione incoraggia, poi, gli Stati membri a “inserire i progetti relativi alle batterie nei loro piani nazionali per la ripresa e la resilienza dalla crisi”. Secondo gli ultimi dati raccolti dall’Ue, dal 2017, anno di avvio dell’Alleanza europea per le batterie, all’interno dell’Unione europea si sono registrati “almeno 70 progetti industriali e di investimento” nell’ambito della produzione di batterie. La Commissione europea ricorda che, sia lo scorso gennaio e che nel dicembre 2019, ha approvato due progetti riguardanti la produzione di batterie, del valore di 20 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati, che coinvolgono 59 imprese di dodici Stati membri.