Non capita tutti i giorni che un Papa partecipi a un programma televisivo. Per questo la trasmissione, dal titolo “Vizi e virtù – conversazione con Francesco”, in onda dal 20 marzo su canale Nove, può definirsi a pieno titolo una “serie evento”. Insieme con don Marco Pozza, cappellano del carcere “Due Palazzi” di Padova, il Santo Padre si dedicherà alla riflessione su temi fondanti della dottrina cattolica. Suddivisa in tre puntate (in onda il 20 e il 27 marzo e la domenica di Pasqua, il 4 aprile), la serie racconta il rapporto fra i sette vizi capitali e le sette virtù. “Queste storie mi hanno insegnato che finché c’è speranza c’è vita”, spiega don Marco nella conferenza di presentazione stamattina. “Alimentare la speranza non è facile – continua -. Abbiamo scritto ‘Vizi e virtù’ perché volevamo partire dalla fatica del quotidiano. Nella vita ho incontrato persone che mi hanno insegnato che dentro questa fatica c’è una percentuale di bellezza. Anche questo per me è contribuire a raccontare la speranza. È come se allo spettatore ponessi la domanda: sei sicuro che alla disperazione non c’è fine? Ascolta questa storia”. Sulla scelta delle testimonianze di gente comune o di personaggi famosi, don Marco aggiunge: “Le abbiamo meditate e su di esse ho pregato. Quelle che mi hanno stupito di più? Quelle che vengono dal mio carcere. Vederle in televisione mi offre una sfaccettatura in più, soprattutto sapendo cosa riesce a produrre una serie vista da dentro una cella. Sono tutte storie che mi hanno stupito. Anche Papa Francesco è riuscito a stupirmi perché per ogni storia ad ognuno ha detto: ‘In questo aspetto mi ci ritrovo’”.