Le elezioni nazionali indette dal Presidente palestinese Mahmud Abbas rappresentano “una risposta obiettiva a un’urgente necessità nella società palestinese, e un’opportunità per attuare le riforme necessarie, al fine di inaugurare una nuova fase della nostra storia”. Lo sottolinea un documento-appello diffuso da “Kairos Palestina”, gruppo di esponenti cristiani palestinesi di diverse confessioni costituitosi nel 2009 come strumento di riflessione e proposta politica intorno alla questione palestinese e alle prospettive di superamento dello stato di conflitto con Israele. Il documento, ripreso dall’agenzia Fides, insiste sull’urgenza di superare emergenze e conflitti “interni” al campo palestinese, per unire le forze e sostenere con rinnovata autorevolezza e efficacia le richieste palestinesi sui tavoli dei negoziati regionali e globali. “Le elezioni” rimarca Kairos Palestina “possono essere un’occasione per ricomporre e organizzare la realtà palestinese, nonostante la lunga divisione e le forme di corruzione affiorate tra di noi”. Kairos Palestina chiarisce di non rappresentare alcun partito politico, e rivolge le sue proposte a tutte le parti, invitandole a “assumersi le proprie responsabilità e a fornire il proprio contributo a emancipare la Palestina da tutte le restrizioni a cui è sottoposta”. Nel documento, tra le altre cose, si chiede ai diversi schieramenti in campo di “non rinunciare a nessuno dei principi nazionali palestinesi e valorizzare il diritto internazionale come strumento per far rispettare il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione”. L’ideale a cui tendere è quello di creare uno “Stato civile e democratico, governato da una legge che rispetti i diritti umani, rispetti le opinioni di tutti, garantisca la libertà di coscienza, di pensiero, di espressione, di azione politica e garantisca sicurezza personale, economica e sanitaria, compresa un sistema di assistenza sanitario completo per tutti i cittadini”. Nel testo si fa più volte riferimento all’urgenza di combattere la piaga della corruzione, garantendo anche la separazione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Il documento si conclude con un appello a partecipare alle elezioni per cogliere quella che appare come una opportunità da non perdere per innescare autentici processi di riforma nella società politica palestinese. Alle prossime elezioni politiche palestinesi, in programma il prossimo 22 maggio, almeno 7 dei 132 seggi parlamentari in palio saranno occupati da cittadini palestinesi di fede cristiana. Il mandato del Consiglio legislativo palestinese è ufficialmente di quattro anni, ma le ultime elezioni legislative palestinesi si sono svolte nel lontano gennaio 2006. L’anno successivo si verificò lo scontro militare tra al Fatah – l’organizzazione a cui appartiene anche il Presidente Abbas – e il movimento politico islamista Hamas, che prese il controllo della Striscia di Gaza. Dopo la ripresa dei rapporti tra le due organizzazioni, a metà gennaio il Presidente Abbas ha annunciato le date per le prossime elezioni politiche (22 maggio) e presidenziali (31 luglio), a cui seguiranno anche le elezioni del Consiglio nazionale palestinese (31 agosto 2021).