“È ormai passato un anno dal primo paziente che si è presentato all’Ospedale Sacra Famiglia di Erba e nessuno, allora, poteva prevedere quello che sarebbe accaduto…”. Inizia così la riflessione di Damiano Rivolta, direttore dell’Ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli di Erba sul 2020 e sulle prospettive aperte da questi primi mesi del 2021. L’ospedale lombardo ha ospitato 700 ricoverati per Covid-19 dall’inizio del 2020 e ha effettuato 31.000 tamponi. Al momento sono stati vaccinati 523 operatori. “La gestione dell’emergenza pandemica, nella sua drammaticità, ha portato alla scoperta di risorse inespresse che costituiranno anche le basi per la definizione dell’ospitalità del futuro”, prosegue Rivolta, spiegando che “le barriere strutturali, organizzative, gestionali ma soprattutto quelle emotive sono state prima abbattute, poi superate e piano piano rese flessibili e resilienti al grande tsunami Covid”. “Gli operatori – osserva il direttore – sono stati la vera risorsa chiave che ha consentito di affrontare la pandemia senza arrivare al default dell’ospedale”.
“Nel 2020 – aggiunge fra Giampiero Luzzato, priore dell’ospedale – abbiamo cercato di affrontare la complessità gestionale, con una adeguata educazione al senso della condivisione come esigenza interiore di una capacità operosa”. “Questo – commenta – ha richiesto ‘audacia’ e ‘creatività’, nonché la forza di abbandonare il ‘comodo’ criterio del ‘si è fatto sempre così’ e di ‘assumere il rischio della provvisorietà e dell’urgenza’. Questa è stata una chiamata, di carattere impellente, di urgenza, nel senso che non si poteva rimandare una risposta al territorio”. “Uno dei momenti più difficili, è stato quello in cui non riuscivamo a recuperare farmaci, mascherine, camici, coscienti che senza protezioni non potevamo far lavorare i nostri operatori”, ricorda il priore rivolgendo un particolare ringraziamento al sindaco e all’amministrazione comunale di Erba, a tutta la popolazione, alle associazioni, ai fornitori, alle ditte e ai numerosi benefattori.