La colletta “pro Terra Sancta” 2021 sia “per tutti l’occasione per non girare lo sguardo, per non passare oltre, per non ignorare le situazioni di bisogno e di difficoltà dei nostri fratelli e delle nostre sorelle che vivono nei Luoghi Santi. È stato un anno di prova anche per la Città Santa di Gerusalemme, per la Terra Santa e per la piccola comunità cristiana che dimora in Medio Oriente, che vuole essere luce, sale e lievito del Vangelo”. È quanto scrivono il card. Leonardo Sandri e mons. Giorgio Demetrio Gallaro, rispettivamente prefetto e segretario della Congregazione per le Chiese orientali, nella lettera per la Colletta “pro Terra Sancta” – che si celebra il Venerdì santo – diffusa oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede. Il testo ricorda “l’isolamento” dei cristiani della Terra Santa dovuto alla pandemia: “Tagliati fuori dal contatto vitale con i fratelli provenienti dai vari Paesi del mondo. Hanno patito la perdita del lavoro, dovuta all’assenza di pellegrini, e la conseguente difficoltà a vivere dignitosamente e a provvedere alle proprie famiglie e ai propri figli”. In molti Paesi, ricorda la lettera, “il persistere della guerra e delle sanzioni hanno aggravato gli effetti stessi della pandemia. Inoltre è venuto meno anche parte dell’aiuto economico che la colletta pro Terra Sancta, ogni anno garantiva, a motivo delle difficoltà di poterla svolgere in molti Paesi nel 2020”. “Se verrà meno questo piccolo gesto di solidarietà e di condivisione – avvertono i firmatari della Lettera – sarà ancora più difficile per tanti cristiani di quelle terre resistere alla tentazione di lasciare il proprio paese, sarà faticoso sostenere le parrocchie nella loro missione pastorale, e continuare l’opera educativa attraverso le scuole cristiane e l’impegno sociale a favore dei poveri e dei sofferenti. Le sofferenze dei tanti sfollati e rifugiati che hanno dovuto lasciare le loro case a causa della guerra necessitano di una mano tesa ed amica per versare sulle loro ferite il balsamo della consolazione”. Da qui l’invito alla solidarietà verso i Luoghi Santi che sono “la testimonianza concreta del mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio e dell’offerta della sua vita fatta per amore nostro e per la nostra salvezza”. Solidarietà che “non si basa su motivazioni filantropiche ma cristologiche: ‘Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà’ (2 Cor 8,9)”.
Lo scorso anno, a causa della pandemia, la colletta di Terra Santa si è celebrata domenica 13 settembre. Ad istituire la colletta del Venerdì Santo a sostegno della Chiesa Madre di Gerusalemme fu Papa Paolo VI attraverso l’esortazione apostolica “Nobis in Animo” del 25 marzo 1974.