Papa Francesco: udienza, agli iracheni emigrati: “Se potete, tornate!”

“Pensando ai tanti iracheni emigrati vorrei dire loro: avete lasciato tutto, come Abramo; come lui, custodite la fede e la speranza, e siate tessitori di amicizia e di fratellanza là dove siete. E se potete, tornate!”. Si è conclusa con questo appello la catechesi dell’udienza del Papa, trasmessa in diretta streaming dalla Biblioteca privata del Palazzo apostolico. “Un messaggio di fraternità è venuto dalle due Celebrazioni eucaristiche”, ha sottolineato Francesco: “quella di Baghdad, in rito caldeo, e quella di Erbil, città dove sono stato ricevuto dal presidente della regione e dal suo primo Ministro, dalle Autorità – che ringrazio tanto – e dal popolo”. “La speranza di Abramo e della sua discendenza si è realizzata nel mistero che abbiamo celebrato, in Gesù, il Figlio che Dio Padre non ha risparmiato, ma ha donato per la salvezza di tutti”, ha commentato Francesco: “Lui, con la sua morte e risurrezione, ci ha aperto il passaggio alla terra promessa, alla vita nuova dove le lacrime sono asciugate, le ferite sanate, i fratelli riconciliati”. “Lodiamo Dio per questa storica Visita e continuiamo a pregare per quella Terra e per il Medio Oriente”, l’invito finale: “In Iraq, nonostante il fragore della distruzione e delle armi, le palme, simbolo del Paese e della sua speranza, hanno continuato a crescere e portare frutto. Così è per la fraternità non fa rumore, ma è fruttuosa e ci fa crescere. Dio, che è pace, conceda un avvenire di fraternità all’Iraq, al Medio Oriente e al mondo intero!”.

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