“Il Regno Unito non ha bloccato un singolo vaccino anti Covid”. “Siamo contrari al nazionalismo sui farmaci antivirus in ogni forma”. Con queste dichiarazioni alla Camera dei Comuni il premier britannico Boris Johnson ha respinto le accuse del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Michel aveva scritto in una “newsletter” che Gran Bretagna e Stati Uniti stanno bloccando le esportazioni dei vaccini. Il primo ministro britannico, sempre oggi, ha anche formalizzato la convocazione al ministero degli esteri dell’incaricata d’affari della delegazione diplomatica dell’Ue a Londra, Nicole Mannion, alla quale ha consegnato una lettera di protesta per le parole di Michel. La nuova crisi tra Ue e Regno Unito segue quella di cinque giorni fa quando la Gran Bretagna ha deciso, in modo unilaterale, di estendere fino a ottobre il periodo di grazia sui controlli tra le merci che transitano tra Gran Bretagna e nord Irlanda. Il termine ultimo sarebbe scattato alla fine di marzo. La Ue ha risposto confermando che sta avviando un’azione legale contro il governo britannico per violazione del diritto internazionale. È la seconda volta che il Regno Unito sospende il protocollo nordirlandese senza consultare la Ue. L’accordo, che fa parte del trattato post Brexit, è sgradito ai partiti protestanti nordirlandesi. A preoccupare, nei giorni scorsi, è stata anche la decisione delle formazioni paramilitari protestanti di ritirare il loro appoggio all’accordo di pace del 1998.