Nel Regno Unito la pandemia ha rafforzato il senso di appartenenza e dato vita a comunità più forti, spingendo milioni di cittadini britannici a fare volontariato al servizio degli altri. È il risultato di un’inchiesta condotta dalla ditta di sondaggi Icm per conto di “Together”, una coalizione per promuovere il benessere della società. Durante la ricerca, intitolata “Our chance to reconnect” (“La nostra possibilità di diventare più uniti”), sono stati intervistati, tra il marzo dell’anno scorso e il gennaio di quest’anno, quasi 160.000 cittadini. Gli interpellati hanno raccontato che la pandemia ha offerto loro l’opportunità di conoscere meglio i vicini e di aiutare membri vulnerabili e isolati della società. Sempre secondo il sondaggio, nel Regno Unito, durante l’ultimo anno, 12,4 milioni di cittadini hanno fatto volontariato. Per 4,6 milioni di loro è stata la prima volta e 3,8 milioni sono interessati a ripetere l’esperienza. Soltanto il 13% degli intervistati ha detto che il virus ha allontanato le persone e generato divisioni mentre il 41% ha detto di essersi sentito meno solo. Un risultato ancora più significativo se si considera che la crisi coronavirus ha coinciso, per la Gran Bretagna, con Brexit, un processo che ha diviso profondamente il Paese. “È un risultato notevole se consideriamo quanto era divisa la società britannica all’inizio del 2020”, ha dichiarato il vescovo anglicano di Leeds Nick Baines, presidente della coalizione “Together”.