Parlamento e Consiglio Ue hanno concordato in via provvisoria una riforma del meccanismo di protezione civile dell’Ue, volta a “migliorare la prevenzione, la preparazione e la risposta ai disastri”. Il Parlamento e il Consiglio hanno convenuto, spiega oggi un comunicato, di “rafforzare il quadro giuridico esistente sulla protezione civile, in risposta all’esperienza senza precedenti della pandemia Covid-19”. Le nuove disposizioni “mirano a garantire che l’Ue e gli Stati membri siano meglio preparati a rispondere a emergenze su larga scala, specialmente quando queste interessano più Paesi contemporaneamente”. Al fine di attuare più rapidamente i soccorsi in caso di crisi, la Commissione potrà acquisire direttamente, a condizioni specifiche, le risorse necessarie nell’ambito di RescEu. Alla protezione civile europea saranno assegnati 1,2 miliardi di euro nell’ambito del periodo di finanziamento 2021-2027, integrati da 2,1 miliardi dallo strumento di ripresa dell’Unione, “un bilancio complessivo che è circa cinque volte più grande di quello disponibile nei sette anni precedenti”.
Il relatore del provvedimento, l’eurodeputato greco Nikos Androulakis, ha dichiarato: “Un anno fa, la pandemia si è abbattuta sulle coste europee. Un anno fa, la richiesta italiana di sostegno attraverso il meccanismo unionale di protezione civile è rimasta senza risposta poiché gli Stati membri erano alle prese con la prospettiva che la pandemia li colpisse direttamente. L’accordo raggiunto garantisce che nessuna richiesta di aiuto da un Paese dell’Ue all’Unione rimarrà senza risposta”. Il Parlamento e il Consiglio dovrebbero ora approvare il contenuto dell’accordo affinché diventi operativo.