“Stiamo attraversando un tempo di profonda crisi, che investe non solo l’ambito sanitario, ma anche quello economico, sociale e, per certi versi, anche spirituale. La risposta cristiana alla ‘crisi’ è nell’impegno a riaccendere la fiaccola della speranza”. Lo scrive il vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa, mons. Ciro Fanelli, nel suo messaggio alla diocesi per la festa di sant’Alessandro. Un impegno, quello auspicato dal presule, che “si deve concretizzare anche nel desiderio di riprendere tra le nostre mani, con determinazione e convinzione, il filo della fraternità e dell’amicizia sociale per uscire con sicurezza dal labirinto della paura, dello scoraggiamento e dell’indifferenza”.
Nel messaggio di mons. Fanelli, il monito che giunge dalla memoria di sant’Alessandro, quest’anno, cioè, “l’invito a ritrovare le ragioni della speranza e a offrire, come comunità cristiana, una testimonianza credibile dei valori evangelici!”. “Sant’Alessandro, con la sua vita donata per amore, è per la nostra Chiesa diocesana e per la città di Melfi un segno eloquente di un nuovo modo di pensare la vita e le relazioni tra noi. Egli ci esorta, tutti, a ridare il primato a Dio e alla carità per riscoprire le radici profonde della nostra identità cristiana e per offrire una testimonianza bella e credibile della nostra vita di fede, tale da attrarre e ridare fiducia”. Centrale l’invito a “riscoprire il valore del Battesimo per ritrovare slancio missionario”. Infatti, da questo anno pastorale la diocesi, “per essere Chiesa in uscita”, ha scelto di porre al centro del cammino ecclesiale “la riscoperta del significato e del valore del sacramento del Battesimo”.