“E’ mio desiderio riprendere a breve i viaggi apostolici, cominciando con quello in Iraq, previsto nel marzo prossimo”. A rivelarlo, nel discorso al Corpo diplomatico, è stato il Papa, ricordando che “i viaggi costituiscono un aspetto importante della sollecitudine del successore di Pietro per il Popolo di Dio sparso in tutto il mondo, come pure del dialogo della Santa Sede con gli Stati”. Inoltre, per Francesco, “sono spesso l’occasione propizia per approfondire, in spirito di condivisione e di dialogo, il rapporto tra religioni diverse”. “Nel nostro tempo, il dialogo interreligioso è una componente importante nell’incontro fra popoli e culture”, ha affermato il Papa: “Quando è inteso non come rinuncia alla propria identità, ma come occasione di maggiore conoscenza e arricchimento reciproco, esso costituisce un’opportunità per i leader religiosi e per i fedeli delle varie confessioni e può sostenere l’opera dei leader politici nella loro responsabilità di edificare il bene comune”. Ricevendo gli ambasciatori nell’Aula delle Benedizioni, il Santo Padre ha esordito parlando della “vicinanza” come “dovere ancora più cogente” in questo tempo di pandemia, “poiché è evidente a tutti che il virus non conosce barriere né può essere facilmente isolato”. “Sconfiggerlo è perciò una responsabilità che chiama in causa ciascuno di noi personalmente, come pure i nostri Paesi”, l’appello del Papa, che ai presenti ha espresso riconoscenza “per l’impegno che quotidianamente profondete per favorire i rapporti fra i vostri Paesi o le Organizzazioni Internazionali che rappresentate e la Santa Sede”, auspicando di “riprendere quanto prima i contatti in presenza”.