“Ogni essere umano ha diritto e dev’essere messo in condizioni di ottenere i mezzi indispensabili e sufficienti per un dignitoso tenore di vita”. A ribadirlo è stato il Papa, che nel discorso al Corpo diplomatico ha definito “necessario che sia assicurata a tutti la stabilità economica per evitare le piaghe dello sfruttamento e contrastare l’usura e la corruzione, che affliggono molti Paesi nel mondo, e tante altre ingiustizie che si consumano ogni giorno di fronte agli occhi stanchi e distratti della nostra società contemporanea”. “In molte parti del mondo, la crisi ha interessato soprattutto quanti lavorano nei settori informali, i quali sono stati i primi a vedere scomparire i propri mezzi di sussistenza”, ha fatto notare Francesco: “Vivendo al di fuori dei margini dell’economia formale, non hanno neanche accesso agli ammortizzatori sociali, comprese l’assicurazione contro la disoccupazione e l’assistenza sanitaria. Così, spinti dalla disperazione, tanti hanno cercato altre forme di reddito, esponendosi ad essere sfruttati mediante il lavoro nero o forzato, la prostituzione e varie attività criminali, tra cui la tratta delle persone”. “Il maggior tempo trascorso in casa ha portato pure a stare più a lungo in modo alienante davanti ai computer e ad altri mezzi di comunicazione, con gravi ricadute sulle persone più vulnerabili, specialmente i poveri e disoccupati”, la denuncia del Papa, secondo il quali questi ultimi “sono più facili prede della criminalità informatica – il cybercrime – nei suoi risvolti più disumanizzanti, dalle frodi alla tratta di esseri umani, allo sfruttamento della prostituzione, compresa quella infantile, nonché alla pedopornografia”.