“Lo sviluppo di una coscienza democratica esige che si superino i personalismi e prevalga il rispetto dello stato di diritto”, poiché il diritto “è il presupposto indispensabile per l’esercizio di ogni potere e deve essere garantito dagli organi preposti indipendentemente dagli interessi politici dominanti”. Lo ha detto il Papa, che nella parte centrale del discorso al Corpo diplomatico ha stigmatizzato la crisi della politica, “che in qualche modo sta alla radice delle altre, la cui drammaticità è stata posta in luce proprio dalla pandemia”, con i suoi “effetti laceranti”. “Uno dei fattori emblematici di tale crisi è la crescita delle contrapposizioni politiche e la difficoltà, se non addirittura l’incapacità, di ricercare soluzioni comuni e condivise ai problemi che affliggono il nostro pianeta”, l’analisi di Francesco: “È una tendenza a cui si assiste ormai da tempo e che si diffonde sempre più anche in Paesi di antica tradizione democratica”. “Mantenere vive le realtà democratiche è una sfida di questo momento storico, che interessa da vicino tutti gli Stati”, la tesi del Papa: “siano essi piccoli o grandi, economicamente avanzati o in via di sviluppo”. Il pensiero del Papa va al Myanmar, il cui cammino “verso la democrazia intrapreso negli ultimi anni è stato bruscamente interrotto dal colpo di stato della settimana scorsa”: “Esso ha portato all’incarcerazione di diversi leader politici, che auspico siano prontamente liberati, quale segno di incoraggiamento a un dialogo sincero per il bene del Paese”. “La democrazia si basa sul rispetto reciproco, sulla possibilità di tutti di concorrere al bene della società e sulla considerazione che opinioni differenti non solo non minano il potere e la sicurezza degli Stati, ma, in un confronto onesto, arricchiscono vicendevolmente e consentono di trovare soluzioni più adeguate ai problemi da affrontare”, ha ricordato Francesco, secondo il quale “il processo democratico richiede che si persegua un cammino di dialogo inclusivo, pacifico, costruttivo e rispettoso fra tutte le componenti della società civile in ogni città e nazione”. “Gli avvenimenti che, pur in modi e in contesti diversi, hanno caratterizzato l’ultimo anno da oriente a occidente, anche in Paesi di lunga tradizione democratica, dicono quanto sia ineludibile questa sfida e come non ci si possa esimere dall’obbligo morale e sociale di affrontarla con atteggiamento positivo”, ha sottolineato Francesco.