La visita di Papa Francesco (5-8 marzo) “diventi segno tangibile del rafforzamento della convivenza tra iracheni e motivo di solidarietà fraterna per raggiungere la riconciliazione nazionale, la pace e la stabilità per proteggere la vita dei cittadini, i loro diritti e la loro dignità”. È quanto scrive il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, nel suo messaggio per la Quaresima 2021 che per la Chiesa caldea prenderà il via domenica 14 febbraio prossimo. Il tempo quaresimale, l’auspicio del patriarca, sia “un’opportunità, nonostante le preoccupazioni e le circostanze dettate dal Covid-19, per operare un rinnovamento spirituale e sociale, per riconciliarci con noi stessi e la nostra società dedicando più tempo al digiuno, alla preghiera e alla meditazione della Parola di Dio e alla carità al fratello povero”. La priorità, per Mar Sako, “è mettere Dio al centro della nostra vita e concentrarci sul mistero della sua Morte e Risurrezione”. La sfida, scrive il cardinale, “è preservare il legame con la Chiesa Madre in Iraq, la sua eredità spirituale e liturgica e la sua fedeltà alla fede fino al martirio. La nostra storia, infatti, è fatta di martiri e monaci. La nostra Chiesa caldea non ha uno splendore esterno, non è mai stata al potere, non è mai stata religione di Stato. La sua bellezza sta nella ricca eredità spirituale dei padri”. Per quanto riguarda l’Iraq, il patriarca Sako ribadisce che “siamo partner nella costruzione del suo futuro, poiché gli iracheni hanno sopportato difficoltà e sofferenze dovute alla grave crisi politica, economica, sociale e sanitaria, causata dall’epidemia di Coronavirus. I cristiani hanno un ruolo importante nel rafforzare i fratelli e impegnarsi con i loro cittadini nel campo della costruzione di uno Stato moderno, civile e democratico che garantisca lo Stato di diritto, che applichi la giustizia e l’uguaglianza per ogni cittadino, indipendentemente dall’appartenenza religiosa o nazionale, uno Stato che rispetti la diversità e ne protegga l’unità”.