Giornata per la vita: mons. Perego (Ferrara), “in questo tempo di pandemia c’è il rischio che la vita sia sacrificata in tanti modi”

“Non dobbiamo tacere ogni attacco alla persona, perché è un attacco alla vita. E in questo tempo di pandemia c’è il rischio che la vita sia sacrificata in tanti modi”. Lo ha affermato ieri l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego, nell’omelia della messa che ha celebrato nella basilica di San Francesco in occasione della 43ª Giornata per la vita.
Commentando le letture domenicali, l’arcivescovo ha evidenziato che “questa nostra vita è un cammino veloce, che può essere vissuta solo se guardiamo al Creatore e Signore della storia, che non solo ha donato la vita all’uomo, ma l’ha rinnovata, redenta con il dono di suo Figlio. E il dono della vita diventa anche per il cristiano la misura della sua esperienza di fede”.
Poi il richiamo al messaggio dei vescovi italiani per la Giornata per la vita di quest’anno, con la sottolineatura su “libertà” e “responsabilità”. “Una libertà che sceglie l’egoismo condiziona anche l’accoglienza e il rispetto della vita dalla nascita fino al suo termine”, ha spiegato mons. Perego, aggiungendo che “la responsabilità cresce nelle scelte di ogni giorno – familiari, economiche e politiche – che sono sempre al servizio della vita: senza discriminazioni, senza esclusioni, senza mistificazioni”. “Non si può scegliere di difendere la vita nascente e dimenticare le morti innocenti”, ha ammonito l’arcivescovo: “Non si può scegliere di difendere la vita dei giovani e dimenticare quella degli anziani; non si può scegliere la vita per gli amici e la morte per i nemici”. “La vita chiede libertà e responsabilità verso tutti”, ha proseguito mons. Perego, osservando che “la prossimità genera salute e vita; la distanza genera malattia e morte”. “chiediamo al Signore di maturare in noi questa libertà e responsabilità al servizio della vita, che significa mettere al primo posto gli altri e non noi stessi, i nostri progetti, le nostre esigenze. Ogni vita – ha concluso – nasce da un gesto di libertà che si apre all’amore. Un mondo, una città chiusa non aprono le loro porte alla vita; un mondo, una città aperti aprono sempre le loro porte alla vita”.

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