“Per l’Europa colpita dalla pandemia il 2020 ha visto il lancio del Recovery Fund, ma anche l’esplosione dello scontro su come usarne i fondi e su quanto vincolarli al rispetto dei principi democratici. Nel frattempo, fuori dal Vecchio continente le grandi potenze non stanno certo a guardare: dagli Stati Uniti del neo-presidente Biden alla Russia dell’eterno Putin, fino alla Cina di un sempre più influente Xi”. Lo si legge nella presentazione del Rapporto Ispi 2021, intitolato “Il mondo al tempo del Covid. L’ora dell’Europa?”. “È giunta davvero l’ora di una ritrovata collaborazione intraeuropea, o gli Stati membri continueranno ad agire in ordine sparso?”, si chiedono gli estensori. “Quali spazi per l’azione comune su economia, migrazioni e difesa della democrazia? E l’Europa sarà davvero in grado di parlare con una voce sola con i grandi del mondo, così come sui tanti scacchieri regionali?”. Queste e molte altre le domande a cui il Rapporto, a cura di Alessandro Colombo e Paolo Magri, cerca di dare risposte. Fra i titoli dei contributi: L’impatto del Covid-19 sul sistema internazionale; Economia e Recovery, la reazione dell’Europa alla crisi pandemica; Migrazioni e pandemia, l’immobilità dell’Europa degli Stati; Covid-19 e democrazia; La coesione tra i Ventisette, una fisarmonica europea; Dall’eurofobia di Trump all’atlantismo di Biden; Ue e Pechino, la Cina è vicina?; Ue e Africa, nuova Strategia europea e risposte africane.