Nel nostro Paese si osserva un lieve generale peggioramento della epidemia con un aumento nel numero di regioni classificate a rischio alto (3 vs 1) e con la riduzione delle regioni a rischio basso in questa settimana (7 vs 10) in un contesto preoccupante per il riscontro di varianti virali di interesse per la sanità pubblica in molteplici regioni italiane che possono portare ad un rapido incremento dell’incidenza. È quanto si legge nel report del monitoraggio sulla situazione Covid-19 di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità relativo al periodo 25-31 gennaio, con dati aggiornati al 3 febbraio.
“In questa fase delicata dell’epidemia – si sottolinea – questi iniziali segnali di contro-tendenza potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente messe in atto adeguate misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale”.
Secondo il report si osserva una lieve diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni, (273,01 per 100.000 abitanti (18 gennaio-31 gennaio) vs 289,35 per 100.000 abitanti (11 gennaio-24 gennaio), anche nel valore dell’incidenza a 7 giorni (132,64 per 100.000 abitanti periodo 25 gennaio-31 gennaio) vs 136,5 per 100.000 abitanti (18 gennaio-24 gennaio). Tuttavia questa incidenza “è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate”. Nella settimana di monitoraggio rimane “molto alta l’incidenza nella Provincia autonoma di Bolzano (686,57 per 100.000 dal 25 al 31 gennaio). Si segnala inoltre che 3 Regioni e province autonome presentano una incidenza superiore ai 200 per 100.000 abitanti nei 7 giorni”.