Domani, sabato 6 febbraio, nel rispetto delle norme anti Covid, a Roma sarà comunque festa nella basilica di Santa Maria in Trastevere per il popolo di Sant’Egidio che ricorderà i suoi 53 anni in una celebrazione con il card. Matteo Maria Zuppi. “Una festa diversa, perché non potrà quest’anno manifestarsi con grandi raduni, come accaduto in passato, ma ugualmente partecipata, on line e in modo diffuso in tutti i Paesi del mondo in cui è presente la Comunità, da gente di ogni età e condizione sociale insieme ai tanti poveri che le sono amici e che negli ultimi mesi ha vissuto maggiori sofferenze per gli effetti, non solo sanitari, ma sociali ed economici della pandemia: i senza fissa dimora che vivono un inverno più lungo e difficile, gli anziani, a partire da chi è solo e da chi risiede negli istituti, le tante famiglie che si sono impoverite per la crisi, le persone con disabilità. Insieme a loro – si legge in una nota della Comunità – i tanti immigrati oggi integrati nel nostro Paese grazie all’impegno della Comunità e i rifugiati venuti con i corridoi umanitari, che Sant’Egidio continua ad indicare come modello sostenibile in Italia e in Europa. E poi, nel mondo, i bambini di strada africani, i detenuti, i minori delle periferie seguiti nelle Scuole della Pace, oggi ancora di più a rischio di dispersione e abbandono scolastico. Un particolare pensiero è rivolto anche a tutti i popoli che ancora oggi soffrono per la grande ingiustizia delle guerre ancora in corso, della violenza diffusa e del terrorismo”.
Per questo Sant’Egidio, nel suo cinquantatreesimo anniversario, intende lanciare un messaggio a tutti: “Nessuno può salvarsi da solo”. “Era il titolo del bellissimo incontro internazionale per la pace, vissuto in piazza del Campidoglio il 20 ottobre scorso, alla presenza di Papa Francesco, con i rappresentanti di tutte le religioni, ma – evidenzia la nota – è anche un programma per ripartire nel cuore di una pandemia che fatica ad essere vinta. Lo abbiamo visto in questi mesi: se è cresciuta la povertà è aumentato in modo sorprendente anche il numero di volontari, in gran parte giovani, che si sono affiancati alla Comunità per aiutare e accompagnare chi vive momenti difficili. Per questo rinnoviamo oggi, con maggiore convinzione, il nostro appello a costruire società più giuste, umane e solidali, che non scartino nessuno”.