“Sei mesi dopo le elezioni fraudolente del 9 agosto 2020, i coraggiosi cittadini bielorussi continuano a manifestare pacificamente affinché le loro voci vengano ascoltate e la loro scelta rispettata, nonostante la brutale repressione del regime bielorusso”. Comincia così una dichiarazione firmata dall’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, e dal commissario per l’allargamento, Olivér Várhelyi, in vista della “Giornata di solidarietà con la Bielorussia”, il 7 febbraio prossimo, convocata dalla leader dell’opposizione Sviatlana Tsikhanouskaya. Il documento fa riferimento alle “persecuzioni ingiuste”, ai “centinaia di casi di tortura documentati”, ai licenziamenti e le espulsioni a danno di studenti, persone dell’opposizione, società civile, giornalisti. Si legge ancora che “molte migliaia sono state fermate e diverse centinaia incriminate con accuse inventate e senza il diritto a un processo equo”. Il “fermo sostegno” dell’Ue continua, come rinnovato è l’invito alle autorità a “dare ascolto agli appelli per un futuro democratico e il rispetto delle libertà fondamentali e dei diritti umani”, e a far cessare immediatamente la violenza, liberare le persone arbitrariamente arrestate, considerare responsabili gli autori di violazioni dei diritti umani. La prospettiva deve essere “il rapido avvio di un dialogo nazionale autentico e inclusivo, nuove elezioni credibili e trasparenti”. L’Ue ha già sostenuto e continuerà a sostenere una Bielorussia democratica “con una varietà di mezzi, compreso un piano globale di sostegno economico”.