Nel momento della loro crisi più grave dalla Guerra civile a questa parte, gli Stati Uniti si sono rivolti a due esperti cattolici, Joe Biden e Nancy Pelosi. E una terza giovanissima cattolica, la poetessa ventiduenne Amanda Gorman, è stata la protagonista della cerimonia di inaugurazione, facendo riflettere con parole ispirate sulla surreale trasformazione del Paese nelle settimane trascorse dall’insurrezione all’inaugurazione. Nel suo primo discorso Biden ha affermato che “occorre guarire ‘l’anima dell’America’ e che questa sarà la missione chiave della sua presidenza”. Lo scrive Drew Christiansen, docente di Etica e aviluppo umano globale presso la Georgetown University (Washington) nel numero 4095 de La Civiltà Cattolica in uscita sabato.
Dopo un’articolata analisi dell’insurrezione del 6 gennaio, scatenata “dalla lunga e velenosa campagna di Trump contro il processo elettorale”, l’autore dell’articolo si sofferma sulle “difficili sfide, immediate e prossime, interne ed esterne”, della presidenza Biden. Già nel suo primo giorno di lavoro, il neo presidente Usa “ha emesso diversi ordini esecutivi, di fatto capovolgendo le politiche America First della precedente amministrazione e affermando il suo impegno a far partecipare gli Stati uniti alla governance globale”, annota Christiansen. Questo prevede il rientro nell’Oms, strategico nella lotta contro il Covid-19, l’impegno nell’alleanza Covax per fornire vaccini ai Paesi in via di sviluppo, l’avvio del processo di adesione agli accordi sul clima di Parigi e un approccio diverso alla questione immigrazione. L’articolo offre una sintesi delle sfide della presidenza Biden, in alcuni casi già affrontate con diversi ordini esecutivi; e un’analisi delle sue primissime nomine, simboliche e significative. “Impressionanti”, scrive il gesuita, “gli ordini di mobilitazione dell’intero governo per ‘una guerra’ al coronavirus”. “Con i suoi 36 anni al Senato e gli otto anni da vicepresidente – conclude Christiansen -, Joe Biden sembra avere una preparazione solida per affrontare la presidenza” e far uscire il Paese dalle “forti polarizzazioni” che lo hanno segnato negli ultimi anni.