È cominciata il 2 febbraio la campagna di vaccinazioni contro il Covid in Cisgiordania e a Gaza. Come negli altri Paesi, anche in Palestina le prime dosi sono riservate al personale medico e in particolare a chi sta lavorando con pazienti Covid o in reparti di terapia intensiva. Lo riferisce l’ambasciata di Palestina in Italia che riporta fonti palestinesi. Sembra che finalmente Israele abbia consentito l’ingresso di 2.000 dosi di vaccino Moderna, promettendone a breve altre 3.000. “Poca cosa ma meglio che niente”, annota l’ambasciata che informa che la ministra della Salute Mai Alkaila, già ambasciatrice in Italia, nel dare avvio a questa campagna vaccinale ha annunciato che entro pochi giorni il suo ministero dovrebbe ricevere anche 5.000 dosi 3 del vaccino russo Sputnik V, nonché 37.000 dosi inviate dal programma Oms-Cepi-Gavi di alleanza globale Covax. Secondo Alkaila ci vorranno diversi mesi prima che siano vaccinati tutti i cittadini palestinesi dei Territori Occupati. I prossimi saranno gli over 60 e i pazienti con malattie croniche. Ad oggi, 4 febbraio, la Palestina conta 181.349 casi accertati su 1.033.988 tamponi effettuati, 170.349 guariti, 2.050 morti e 55 pazienti attualmente gravi. Anche la comunità palestinese in Italia è stata colpita dal virus, con 9 casi confermati solo nella giornata del 2 febbraio, per un totale di 276 casi accertati, 232 guariti, 3 deceduti e 2 attualmente in ospedale.