Terra Santa: Theophilos III (patriarca ortodosso), “Kosovo è la Gerusalemme dei serbi”

Lo scorso 1° febbraio, con una cerimonia svoltasi su piattaforma digitale a causa delle restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19, Israele e Kosovo hanno formalmente allacciato piene relazioni diplomatiche: quello di Pristina è diventato il primo governo di un Paese a maggioranza musulmana ad aprire una propria rappresentanza diplomatica a Gerusalemme. Gli accordi di apertura delle relazioni diplomatiche, riferisce l’agenzia Fides, sono stati firmati dai due ministri degli esteri, l’israeliano Gabi Ashkenazi e la kosovara Meliza Haradinaj- Stublla. I due ministri hanno anche ringraziato gli Usa per il ruolo svolto nell’apertura delle relazioni diplomatiche. La partita diplomatica sui rapporti tra Israele e Pristina ha anche delle implicazioni riguardo alle relazioni tra lo Stato israeliano e la comunità cristiana ortodossa di Terra Santa. Pochi giorni fa, in un’intervista rilasciata al giornale serbo Kurir, il patriarca greco ortodosso di Gerusalemme, Theophilos III, aveva tenuto a ribadire che “per noi Kosovo e Metohija sono la Gerusalemme serba”, auspicando che i serbi ortodossi possano “resistere e perseverare” nella custodia dei luoghi di culto a loro più cari, “i loro santuari in Kosovo e Metohija”. In Kosovo sono concentrati le chiese, i santuari e i monasteri più cari alla sensibilità dei cristiani ortodossi serbi. Il riconoscimento israeliano del Kosovo, l’ex provincia serba a maggioranza albanese che nel 2008 ha dichiarato l’indipendenza in modo unilaterale, ha provocato l’irritazione del governo della Serbia, mentre il portavoce per la politica estera dell’Ue, Peter Stano, ha definito “deprecabile” la decisione kosovara di aprire un’ambasciata a Gerusalemme, aggiungendo che tale scelta “allontana il Kosovo dalla posizione dell’Ue sulla questione dello status di Gerusalemme”. Tra i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, l’indipendenza del Kosovo è riconosciuta da Usa, Francia e Regno Unito, mentre la Russia e la Cina continuano a considerarlo una provincia autonoma della Serbia. 22 dei 27 Paesi dell’Ue hanno riconosciuto l’indipendenza del Kosovo. A tale riconoscimento si oppongono Spagna, Cipro, Romania, Slovacchia e Grecia.

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