“Ampliare le competenze infermieristiche sia dal punto di vista del numero dei professionisti sia, soprattutto, sul versante delle specializzazioni e delle capacità di programmazione del sistema, e riformando i percorsi di formazione”. Ne segnala l’opportunità la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) in un documento che verrà presto inviato a Governo e Parlamento e i cui contenuti sono stati anticipati oggi in sintesi nell’audizione alla Commissione Affari sociali della Camera.
Secondo Fnopi, è indispensabile “risolvere la cronica e grave carenza infermieristica da anni denunciata dalla Federazione che la quantifica in almeno 53mila unità (ma non a tempo determinato e con contratti flessibili), cifra questa che non equipara ancora il nostro Paese ai partner europei”. “Perché ci sia un vero cambiamento e il sistema si modelli sui nuovi standard e sulle nuove esigenze – commenta Barbara Mangiacavalli, presidente della Fnopi – si deve dare valore alle nuove competenze che gli infermieri hanno sviluppato: non si devono solo ‘spendere risorse’ per far funzionare il sistema, ma anche ‘nuove competenze’, ora bloccate da meccanismi che ancora seguono la regola ormai obsoleta e vecchia di decine e decine di anni di chi fa cosa senza tenere conto della qualità e della formazione acquisita. La resilienza del Ssn passa soprattutto per la valorizzazione e l’avanzamento delle competenze infermieristiche, l’innovazione delle politiche di tutti i professionisti sanitari e dei modelli organizzativi. Ma per farlo davvero bisogna avere il coraggio di cambiare e il Piano nazionale di ripresa e resilienza è una grande opportunità da non sprecare”.