Promuovere la partecipazione e l’ascolto del non profit italiano per fare il punto a più di tre anni dalla nascita della Riforma del Terzo settore. Nasce con questa finalità “Riforma in movimento”, iniziativa promossa da Terzjus-Osservatorio di diritto del Terzo settore, della filantropia e dell’impresa sociale, in collaborazione con Italia non profit. Un vero e proprio lavoro di “indagine e riflessione” – spiega una nota – “dove, per la prima volta, si chiede al Terzo settore di esprimersi con fatti, opinioni, giudizi, idee, preoccupazioni e proposte sulla Riforma”.
“Questa iniziativa – dichiara Luigi Bobba, presidente di Terzjus – è in linea con la primaria missione dell’Osservatorio, ovvero quella di monitorare lo stato di applicazione della Riforma del Terzo settore attraverso la voce, le proposte e i suggerimenti diretti dei principali enti non profit. Così come fu fatto in occasione del lancio della Riforma, infatti, ritengo essenziale dare voce ai protagonisti del Terzo settore per sviluppare insieme un cammino condiviso”. “Queste voci – prosegue Bobba – contribuiranno alla redazione del primo Rapporto sullo stato e sulle prospettive della legislazione sul Terzo settore, offrendo un contributo essenziale di stimolo e di proposta per rendere più efficace la Riforma varata nel 2017”. “La Riforma investe molto sulla questione della trasparenza ed è un investimento a medio-lungo periodo che porterà i suoi frutti prima di tutto nella cultura degli amministratori del non profit e a seguire su tutto il comparto; tale cambiamento consentirà un approccio più consapevole nella scelta delle organizzazioni da sostenere”, sottolinea Giulia Frangione, amministratore unico di Italia non profit e membro del cda di Terzjus.
Il progetto “Riforma in movimento” si articola in più fasi: la prima prevede la realizzazione dell’indagine digitale sul tema della Riforma alla quale sono chiamati a partecipare tutti gli enti non profit italiani; la seconda si compone di una serie di interviste alle più importanti reti rappresentative del Terzo settore; la terza e ultima fase prevede la restituzione pubblica e digitale dei dati emersi. L’indagine, spiegano i promotori, “ha lo scopo di far emergere il sentiment generale delle organizzazioni, misurare il livello di comprensione dei principali cambiamenti in atto, il grado di consapevolezza circa i benefici e i vincoli introdotti, e, soprattutto, osservare il processo attraverso il quale l’ente si è adeguato alle regole del Codice del Terzo settore o pensa di farlo”.