Nella cappella delle Salvatoriane a Merano Maia Alta il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, ha festeggiato ieri sera con la comunità delle suore, in forma ristretta, la Giornata mondiale della vita consacrata. “Le varie comunità religiose con i loro diversi accenti spirituali – ha detto il vescovo – sono come un commento alle singole pagine del Vangelo. Sono un pungolo nella carne della Chiesa, che senza le comunità religiose perderebbe una parte importante della sua vitalità”. Consacrare la vita a Dio, ha ricordato mons. Muser nell’omelia, “significa la volontà di seguire il Vangelo non solo occasionalmente e di far entrare Gesù ovunque: nel lavoro e nel tempo libero, nei momenti belli e in quelli difficili, nelle decisioni importanti e nelle relazioni di ogni giorno”.
La celebrazione di quest’anno a Merano, ha ricordato il presule, “è anche una gioiosa anticipazione della cerimonia di beatificazione di padre Francesco Jordan, il fondatore dei Salvatoriani, fissata per il 15 maggio a Roma”. Mons. Muser celebrerà una Messa di ringraziamento per il carisma di questa personalità di religioso il 24 maggio, nella chiesa parrocchiale di Merano.
Nella Giornata della vita consacrata il presule ha poi ringraziato tutte le comunità religiose presenti nella diocesi: 18 sono quelle maschili, che contano attualmente 182 membri, mentre 328 suore vivono in 17 comunità femminili. Nel suo grazie il vescovo ha accomunato anche i 6 Istituti secolari composti da laici che professano i consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza. Durante la celebrazione mons. Muser ha acceso una candela, simbolo della Giornata della vita consacrata, per ricordare i 45 appartenenti a comunità religiose (13 uomini e 32 donne) deceduti nel 2020.