Un invito a non fare della Chiesa “un luogo di lotte e polarizzazioni, ma luogo della bella esperienza della solidarietà, perché la nostra presenza nel cuore del mondo sia una presenza che convince nell’amore”. L’esortazione è arrivata ieri dal presidente della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, dom Walmor Oliveira de Azevedo, arcivescovo di Belo Horizonte, durante l’omelia della messa celebrata per la Giornata nazionale di preghiera indetta dall’episcopato, di fronte al dilagare del Covid-19 nell’attuale seconda ondata.
Il presidente della Cnbb ha anche pregato “perché la luce della speranza risplenda soprattutto nel cuore dei governanti, perché stiamo pagando un prezzo alto per tutto ciò che è accaduto per mancanza di chiaroveggenza, lucidità, determinazione, negatività, relativizzazioni e grandi polarizzazioni”. Ha anche chiesto “ai governanti, ai costruttori della società, a coloro che hanno una grande responsabilità, di fare quello che devono fare, mettendo al primo posto il bene comune, una politica del bene, come raccomanda Papa Francesco, un buon coraggio, donando il loro cuore alla luce dell’amore di Dio per diventare politici più attenti alla persona umana e meno partigiani e legati a interessi”.
Nella sua omelia, l’arcivescovo ha definito la vita consacrata (di cui si festeggiava la giornata) come “angeli dell’alleanza nella vita dei poveri, nel mondo dell’educazione e in tante opere e nella promozione”, il che dovrebbe portarci ad assumere questa alleanza, che nelle parole del presidente della Cnbb, “non è un’alleanza di parte, non è un impegno per questo o quello, ma è un’alleanza sigillata nel sangue di Cristo, un’alleanza d’amore”.
Parlando, poi, del rispetto della legge, dom Oliveira de Azevedo ha affermato che è il primo passo “per poter adempiere al nostro compito, rispettando la giustizia, rispettando i diritti e soprattutto avendo una cura speciale dei poveri e di coloro che soffrono”.