“Dobbiamo attivare processi di liberazione, che ci chiamano a un nuovo Esodo, a uscire da ogni forma di schiavitù dal potere dalle massomafie e dalle massoneria deviate che non ci fanno vivere nella libertà”. Lo ha detto questo pomeriggio mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, nell’incontro a più voci “Ndrangheta: teniamoci a distanza”. “Colgo questa occasione – ha detto il presule – per dire ai giovani: studiate, conoscete, perché chi ha il potere ci vuole ignoranti e barbari. Invece dobbiamo conoscere perché la conoscenza è la prima forma di distanza critica dalla ‘ndrangheta e dalla massoneria”.
Il vescovo ha evidenziato che “occorre una politica che sia anzitutto competente e che si rigeneri non attraverso i compromessi, ma stando al servizio del bene comune”. “Basta – ha aggiunto – con la politica al servizio di qualcuno e basta con la selezione della classe politica fatta con i compromessi con i poteri mafiosi per farsi eleggere”.
Parlando alle famiglie, ha auspicato che esse diventino “comunità di volti e di persone dove si impara il primo alfabeto dei valori, famiglie più coraggiose anche loro nel non scendere a compromessi”.