“Occorre un più ambizioso cambio di passo da parte dei maggiori emettitori verso gli obiettivi di riduzione per il 2030 nei loro contributi determinati a livello nazionale, ben prima della Conferenza Onu sul clima di Glasgow di novembre. Il momento è adesso”. È l’esortazione del segretario generale della Nazioni Unite, Antonio Guterres, commentando il rapporto di sintesi della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) sui contributi determinati a livello nazionale.
“Il 2021 è un anno decisivo nella lotta all’emergenza climatica globale”, ammonisce il segretario generale dell’Onu, rilevando che “la scienza è chiara, per limitare l’aumento della temperatura globale occorre tagliare le emissioni globali del 45% entro il 2030 dai livelli del 2010”.
Il rapporto diffuso oggi, sottolinea Guterres, “costituisce una allerta rossa per il nostro pianeta, che dimostra la distanza che ancora esiste per i governi rispetto al livello di ambizione necessario a limitare il cambiamento climatico a 1,5 gradi e conseguire gli obiettivi dell’Accordo di Parigi”. “La coalizione globale impegnata sulle ‘emissioni nette zero’ entro il 2050 registra adesioni crescenti di governi, imprenditori, investitori, città, regioni e società civile”, aggiunge il segretario generale dell’Onu. “I piani di ripresa dal Covid-19 offrono l’opportunità di una ricostruzione più verde e più pulita. I politici devono attuare quanto predicano”, ammonisce Guterres, convinto che “agli impegni di lungo periodo devono accompagnarsi azioni immediate per il varo di un decennio di trasformazioni di cui le persone e il pianeta hanno un disperato bisogno”.