“Da un anno a questa parte, la pandemia di Covid ha invaso e sconvolto le nostre vite. La pandemia non ha risparmiato le nostre economie, le nostre scuole, i luoghi di lavoro e i nostri cittadini. Abbiamo dovuto trovare soluzioni molto creative per far sì che la democrazia non smettesse di funzionare. Affrontare questa emergenza non è stato facile per nessuno, ma sono lieto di dire che siamo uniti nella solidarietà, nella trasparenza e nella democrazia e che questo ci sta guidando verso un’Europa più efficace nella lotta contro la pandemia e contro la crisi”. Lo ha affermato David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, intervenendo dinanzi al Consiglio europeo riunito in vodeoconferenza oggi e domani. “Sono convinto che siamo sulla strada giusta per uscire insieme da questa tragedia. La pandemia ci ha dato nuove responsabilità e doveri: la responsabilità di fare delle scelte e il dovere di farlo nell’interesse generale e non di pochi. I vaccini saranno una parte fondamentale della nostra ripresa a lungo termine e nessuno dovrà essere lasciato solo”. Sassoli ha affermato che “si intravede una luce in fondo al tunnel. Tre vaccini sono stati autorizzati dall’Agenzia europea per i medicinali e altri sono in arrivo, mentre il ritmo dei programmi di vaccinazione è aumentato: oltre 27 milioni di europei hanno ricevuto una prima dose, e di questi 9 milioni hanno ricevuto le 2 dosi che sono necessarie. Il portafoglio europeo di vaccini continua a crescere e l’Ue ha acquistato 600 milioni di dosi supplementari, portando il portafoglio a 2,6 miliardi di dosi, una quantità più che sufficiente per vaccinare l’intera popolazione dell’Unione”.
“È stato un gesto di lungimiranza dei nostri governi incaricare la Commissione europea di acquisire vaccini da distribuire a tutti e 27 gli Stati membri”: ciò ha permesso “di evitare la concorrenza tra i Paesi europei e impedire che Paesi ricchi si accaparrassero la maggior parte dei vaccini. Sono fortemente contrario a qualsiasi accordo bilaterale e vi chiedo di essere chiari nel rifuggire ogni tentazione di nazionalismo sui vaccini”.