“Impegnandoci da tempo nel contrasto ai rischi del gioco d’azzardo – con la Campagna Mettiamoci in gioco – ci siamo resi conto di quanti giocatori d’azzardo patologici finissero in condizioni più o meno grave di indebitamento verso circuiti legali e illegali”. Lo evidenzia don Armando Zappolini, portavoce della campagna Mettiamoci in gioco e autore, insieme con Filippo Torrigiani del dossier “Cortocircuito. Come la spirale del debito impoverisce il tessuto sociale”, presentato stasera in un webinar in diretta streaming sulla pagina Facebook del Cnca e su Zoom.
La Campagna Mettiamoci in gioco, ricorda Zappolini, “si è costituita nel 2012 come risposta alle numerose segnalazioni che ci arrivavano da tante organizzazioni e comunità sulla diffusione di patologie legate al gioco d’azzardo. Sempre più persone venivano a bussare alle nostre porte e a quelle dei servizi pubblici per chiedere aiuto, portandosi dietro il peso di storie incredibili, schiacciate dai debiti e da vere e proprie dipendenze. Quando abbiamo cominciato con la Campagna a fare rete con altre realtà del Paese, il problema azzardo è emerso in tutta la sua tragicità. Le organizzazioni aderenti al Cnca non potevano sottrarsi a questa sfida e, in questi anni, si sono attivate per costruire percorsi, sperimentare risposte di presa in carico e di cura e, soprattutto, attivare nel Paese una forte campagna di sensibilizzazione partecipando appunto a Mettiamoci in gioco”. Il sacerdote, che è stato presidente del Cnca, ricorda: “È iniziato un forte confronto con la politica, reso particolarmente duro dai grandi interessi economici del settore e dal loro pericoloso intreccio con partiti e istituzioni. Noi del Cnca non siamo abituati a vedere lo Stato come controparte, il nostro concetto di intervento nel sociale si fonda sulla centralità del servizio pubblico e sulla sinergia con le istituzioni. In questo caso, però, il loro colpevole silenzio e la loro inerzia ci hanno posto in un atteggiamento di critica e di pungolo”. Il rapporto presentato stasera “offre un’ulteriore prova di quanto sia grave e urgente bloccare la crescente povertà di tante persone, cominciando dal limitare tutto ciò che la provoca. L’azzardo, nelle sue molteplici forme, ne è sicuramente una delle cause più evidenti, anche per i processi di indebitamento che produce”.