La Commissione europea lancia una consultazione con le parti sociali Ue per migliorare le condizioni lavorative dei dipendenti delle piattaforme online e valutare un’azione a livello Ue. Lo hanno annunciato oggi, durante una conferenza stampa a Bruxelles, i commissari per la Concorrenza, Margrethe Vestager, e per il Lavoro, Nicolas Schmit. “Nell’ambito della transizione digitale, non possiamo perdere di vista i principi fondamentali del nostro modello sociale europeo – ha detto Schmit –. Dobbiamo sfruttare il grande potenziale della creazione di posti di lavoro che deriva dalle piattaforme di lavoro digitali, garantendo al contempo dignità, rispetto e protezione dei lavoratori”. Tra le sfide principali che l’Ue deve affrontare figurano la dimensione transfrontaliera delle piattaforme e la gestione degli algoritmi. Secondo la Commissione, lavorare sulle piattaforme digitali “può offrire un aumento di flessibilità, opportunità di lavoro e ricavi aggiuntivi, anche per le persone che potrebbero trovare più difficile entrare nel mercato del lavoro tradizionale”.
Tuttavia, alcune forme di lavoro sulle piattaforme si svolgono in condizioni precarie, a causa della “mancanza di trasparenza e previsione di accordi contrattuali, esposizione a rischi per la salute e sicurezza e un accesso insufficiente alla protezione sociale”, afferma la Commissione.
“Le opinioni delle parti sociali al riguardo saranno fondamentali per trovare un’iniziativa legislativa equilibrata” ha ribadito Schmit. Nell’ultimo anno la crisi ha accelerato la trasformazione digitale. Alcuni servizi online sono risultati fondamentali durante i lockdown. Allo stesso tempo, la pandemia ha ulteriormente evidenziato le condizioni precarie dei dipendenti dell’economia digitale. “Dobbiamo assicurarci che queste nuove forme di lavoro rimangano sostenibili ed eque”, ha detto la commissaria Vestager.