“Covid-19 e carcere: una emergenza nell’emergenza. Mentre le varianti del coronavirus mettono a dura prova il piano di contenimento e di cura della pandemia, oltre 53mila persone vivono rinchiuse nelle carceri italiane in condizioni di promiscuità: un rischio enorme per loro, per i familiari, per il personale che lavora negli istituti penitenziari”. Lo sottolinea la Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23), che, nell’ottica proposta dal presidente del Consiglio Mario Draghi di “trasformare la crisi della pandemia in opportunità”, organizza giovedì 25 febbraio, alle ore 10,30, un seminario sul tema “Carcere, Covid-19 e comunità” che potrà essere seguito sulla pagina Facebook della Papa Giovanni o sul sito www.apg23.org/it/lifeapg23tv/.
L’obiettivo, spiegano gli organizzatori, è “cogliere gli elementi di crisi del sistema attuale e offrire valide proposte alternative da sottoporre al nuovo Governo”.
Il confronto prevede gli interventi di Riccardo Turrini Vita, direttore generale della formazione, Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria; Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII; Patrizio Gonnella, presidente dell’Associazione Antigone; Alfredo Bazoli, deputato membro della Commissione giustizia; Marcello Marighelli, garante delle persone private della libertà personale dell’Emilia Romagna ; Bartolomeo Barberis, responsabile della comunità terapeutiche della Giovanni XXIII. Al termine un “question time” con il giornalista di Avvenire Pino Ciociola.
Nel corso dell’incontro Giorgio Pieri, autore del libro “Carcere, l’alternativa è possibile”, porterà una testimonianza sul funzionamento delle Comunità educanti con i carcerati (Cec).
“Il carcere attuale è superato — sottolinea Pieri —. Oltre a essere pericoloso per la pandemia, non funziona nel suo scopo rieducativo dato che ogni 1.000 persone che terminano la pena, in media 750 tornano a commettere reati spesso peggiori. Nelle comunità invece i delinquenti si pentono davvero e quando escono, tranne una minoranza che non supera il 15%, sono persone nuove, non più un problema ma una risorsa per la società”.
E denuncia: “Per affrontare l’emergenza Covid, lo stato è disposto a finanziare l’accoglienza in comunità. È una bellissima notizia. Purtroppo pur avendo molte associazioni dato la propria disponibilità, molte comunità restano vuote; sono stati occupati meno di un quarto dei posti disponibili”. Anche di questo si occuperà il webinar.