“La partecipazione dei bambini alla vita politica e democratica dell’Ue” è il titolo di un rapporto di 320 pagine pubblicato oggi dalla Commissione europea da cui emerge come per i più piccoli siano “limitate le opportunità” di partecipazione, tanto più se disabili o socialmente emarginati. Dallo studio emerge la necessità di iniziative che lascino più spazio al protagonismo dei piccoli e di preparazione di adulti che incoraggino la partecipazione dei bambini. Questi elementi andranno a nutrire la strategia sui diritti dei bambini e la Garanzia europea per l’infanzia a cui la Commissione sta lavorando. Oggi, i risultati del rapporto sono stati lanciati in un evento virtuale con il vicepresidente per la democrazia e la demografia, Dubravka Šuica, il commissario per il lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit, e il commissario per la giustizia, Didier Reynders. Esso raccoglie opinioni e suggerimenti di oltre 10.000 bambini tra gli 11 e i 17 anni. “I bambini sono gli esperti delle cose che li riguardano”, ha commentato Dubravka Šuica, anticipando che “partecipazione, uguaglianza e inclusione saranno i principi guida” delle indicazioni che la Commissione sta elaborando. Obiettivo della strategia sarà proteggere i diritti di tutti i bambini nelle azioni interne ed esterne dell’Ue e integrare i diritti dei bambini nelle politiche e negli strumenti dell’Ue. La “Garanzia europea per l’infanzia” invece intende “spezzare il ciclo intergenerazionale della povertà e della disuguaglianza garantendo l’accesso a servizi di qualità per i bambini bisognosi”. Tra i bambini che hanno risposto al sondaggio da cui è nato il Rapporto, uno su cinque – afferma la Commissione – “sta crescendo insoddisfatto e ansioso per il futuro; un terzo ha subito discriminazioni o esclusione; la percentuale sale al 50% quando a rispondere sono stati bambini con disabilità, migranti, o appartenenti a minoranze”.