“Tutto il ministero di Cristo è una lotta contro il Maligno nelle sue molteplici manifestazioni: guarigioni dalle malattie, esorcismi sugli indemoniati, perdono dei peccati”. Lo ha spiegato il Papa, durante l’Angelus di ieri, in cui ha fatto notare che “ogni anno, all’inizio della Quaresima, questo Vangelo delle tentazioni di Gesù nel deserto ci ricorda che la vita del cristiano, sulle orme del Signore, è un combattimento contro lo spirito del male. Ci mostra che Gesù ha affrontato volontariamente il Tentatore e lo ha vinto; e al tempo stesso ci rammenta che al diavolo è concessa la possibilità di agire anche su di noi con le tentazioni”. “Dobbiamo essere consapevoli della presenza di questo nemico astuto, interessato alla nostra condanna eterna, al nostro fallimento, e prepararci a difenderci da lui e a combatterlo”, il monito di Francesco: “La grazia di Dio ci assicura, con la fede, la preghiera e la penitenza, la vittoria sul nemico”. “Nelle tentazioni Gesù mai dialoga con il diavolo”, ha precisato a braccio: “O lo scaccia via dagli indemoniati o lo condanna o fa vedere la sua malizia ma mai un dialogo. E nel deserto sembra che c’è un dialogo perché il diavolo gli fa tre proposte e Gesù risponde. Ma Gesù non risponde con le sue parole. Risponde con la Parola di Dio, con tre passi della Scrittura. E questo per tutti noi”. “Se noi entriamo in dialogo con il diavolo saremo sconfitti”, ha assicurato il Papa: “Mettetevi questo nella testa e nel cuore: con il diavolo mai si dialoga, non c’è dialogo possibile. Soltanto la Parola di Dio. Il nemico è lì accovacciato, state attenti. Ma mai dialogare con lui”.