“Una situazione emergenziale richiede che ci sia uno scatto di reni da parte di tutti nella prospettiva di medio e lungo termine, perché è in gioco il ruolo dell’Italia, che è un Paese oggi avvitato su se stesso, vecchio, che guarda poco alle giovani generazioni. Dobbiamo invertire totalmente la tendenza; e penso che le organizzazioni sociali e la rete del Terzo settore possano fornire un contributo importante di sostegno a questo cambiamento”. Lo afferma, in un’intervista al Sir, il nuovo presidente del Movimento cristiano lavoratori (Mcl), Antonio Di Matteo.
Riguardo alle “fratture” – sanitaria, sociale, delle nuove povertà ed educativa – indicate recentemente dal card. Gualtiero Bassetti nellultimo Consiglio permanente della Cei, Di Matteo osserva che “interpretano un sentimento generalizzato dei cattolici impegnati nella quotidianità e sono elementi che rappresentano una grande preoccupazione. Non solo le accogliamo ma, in un certo senso, possiamo dire che trovano conferma dai nostri ‘sensori’”. E se “è vero che nel nostro Paese c’è una povertà eccessivamente alta”, anche per il presidente dell’Mcl la “frattura sanitaria” è “indubbiamente un’urgenza” ma “nel tempo medio-lungo le preoccupazioni riguardano il lavoro, i problemi sociali e le prospettive legate alle giovani generazioni, discorso, quest’ultimo, strategico”. “Da questa situazione di difficoltà dell’Italia – secondo Di Matteo – si esce se ciascuno di noi fa la propria parte; è chiaro che la politica e il Governo hanno una responsabilità maggiore, ma compete a tutti quanti dare un contributo per uscire da questo pantano”. Il presidente dell’Mcl commenta anche la nuova fase politica apertasi con il governo Draghi e “il fatto che abbia messo dei punti fermi sull’Europa, sull’Atlantismo, sul Mediterraneo – temi che sono nella tradizione del Movimento – non può che farci piacere”. Sulla realtà associativa di cui da un mese è la guida, Di Matteo afferma che “ripartiamo dopo un pit-stop, confermando grande attenzione al territorio, alla gioventù, all’educazione e alla formazione”. Nel 2022 l’Mcl compirà 50 anni e, conclude Di Matteo, “l’impegno è quello di adeguare la nostra azione all’esigenza dei tempi che stiamo vivendo, con determinazione, fedeli al nostro patrimonio culturale, ideale e di storia”.