Giornata camici bianchi: don Angelelli (Cei), “noi cappellani ne condividiamo l’impegno, rinnoviamo la nostra gratitudine e celebriamo con loro la ricorrenza”

Si celebra oggi la prima “Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato”. Proposta dal regista Ferzan Özpetek e dal paroliere Mogol, la ricorrenza, chiamata anche “Giornata dei camici bianchi”, è stata istituita dal Parlamento lo scorso 4 novembre per “onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale medico, sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato nel corso della pandemia da Coronavirus nell’anno 2020”. La data prescelta, il 20 febbraio, ricorda il 20 febbraio 2020, giorno in cui Annalisa Malara, anestesista dell’Ospedale di Codogno, ha scoperto il cosiddetto “paziente uno”, il trentottenne Mattia ora tornato alla vita normale.
“I cappellani e gli assistenti spirituali che vivono al fianco dei medici, degli infermieri e degli operatori sociosanitari – spiega al Sir don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei – conoscono bene le loro fatiche e ne condividono ogni giorno lo sforzo e l’impegno del prendersi cura dei malati con lo sguardo del buon samaritano. Anche noi celebriamo con loro questa giornata”. I cappellani, prosegue, “portano il camice bianco come i medici, e come tutti i curanti hanno trascorso gli ultimi 12 mesi al fianco di sofferenti e malati sempre molto soli, portando loro conforto e una luce di speranza”. Nel ricordare che lo scorso 10 febbraio, vigilia della Giornata mondiale del malato, “la pastorale della salute in Italia si è fermata per un’ora di preghiera ringraziamento  a Dio per i curanti”, Angelelli conclude: “Anche oggi rinnoviamo la nostra gratitudine per quello che fanno e per come lo fanno”.
Questa mattina la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati scoprirà a Roma, presso la sede della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) la targa commemorativa dei medici e odontoiatri che hanno perso la vita per il Covid, ad oggi 313. In parallelo alla cerimonia di Roma, che sarà possibile seguire in streaming sul portale www.fnomceo.it, si svolgerà un’analoga celebrazione a Codogno, presso l’Ospedale civico. Sarà scoperta una seconda targa, offerta dalla Fnomceo e dal Comitato permanente dei medici europei (Cpme) in memoria di tutti gli operatori sanitari d’Europa. Ci sarà un collegamento da Codogno, e un altro da Berlino, durante il quale il presidente del Cpme, Frank Ulrich Montgomery, farà arrivare il suo messaggio. Al termine della cerimonia, dalla sede Fnomceo di Roma mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, benedirà le targhe. Previsti un messaggio di Papa Francesco e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia