“SarsCovid 19: un nemico venuto dal nulla, che ci ha portati a confrontarci con le nostre limitazioni, a riflettere sulla nostra condizione, ma anche a creare connessioni che superino il distanziamento fisico e relazionale. La pandemia si è rivelata un acceleratore sui processi assistenziali da remoto, permettendo la genesi di una relazione terapeutica fondata sull’empatia e sulla sintonizzazione oltre la fisicità”. A dirlo sono Daniela de Berardinis (Responsabile del Servizio di Psicologia al Fatebenefratelli-Isola Tiberina) e Daniela Chieffo (Responsabile dell’Unità operativa di Psicologia clinica della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs), responsabili scientifiche del webinar apertosi stamattina in occasione della Giornata dei Camici Bianchi sul tema: “Covid 19: la psicologia ospedaliera dal reale al virtuale”, incontro che vede coinvolti i responsabili di Servizi/Unità di Psicologia Ospedaliera provenienti da tutto il territorio nazionale per un confronto sulle reciproche esperienze. Dal webinar è emerso che “a un anno dalla identificazione del primo paziente Covid in Italia, l’emergenza sanitaria, con il suo bagaglio di ansie, timori, impatti emotivi, ha messo in evidenza la necessità di interventi psicologici su personale sanitario, familiari di pazienti ricoverati, cittadini. Questo giorno vuole essere in particolare un momento di riflessione destinato agli operatori sanitari coinvolti nella rete di gestione dell’emergenza, impegnati sia in ambito clinico che di comunità. Loro sono i pilastri su cui si fonda la risposta alla pandemia da Sars-Cov-2: è quindi fondamentale riflettere su come si possa proteggerli da eventi luttuosi e reiteranti momenti traumatici, implementando le risorse di supporto psicologico per sostenerli, facendo leva anche sulla potenzialità dei nuovi dispositivi digitali”. “Nella situazione attuale più che in altri momenti è importante – secondo de Berardinis e Chieffo – l’impiego di tecnologie della comunicazione finalizzate alla promozione della salute e alla prevenzione degli stili di vita dannosi che includano la riscoperta delle varie tipologie di psicoterapia a distanza, terapia online, consulenza psicologica via internet o, più in generale, psicologia online e cybertherapy – hanno concluso le Responsabili scientifiche – . A noi tutti, adesso, il fare tesoro delle esperienze emozionali condivise e costruire la base per azioni condivise mirate al bene collettivo”.