Ceri pasquali dipinti dai detenuti per le cappelle delle carceri italiane: è quanto si propone il progetto artistico formativo dal titolo “La luce della libertà” che avrà inizio domani, 21 febbraio, prima domenica di Quaresima, per iniziativa dell’Ufficio Ispettorato dei cappellani delle carceri italiane in collaborazione dell’associazione Liberi nell’arte (affiliato Acli del Molise) e dell’Associazione Caritas Regina Pacis. L’iniziativa si svolgerà presso la Casa di Reclusione di Paliano (Fr). I ceri, si legge in un comunicato, verranno dipinti interamente a mano da alcuni detenuti del carcere di Paliano che frequenteranno un corso di formazione guidati da un maestro d’arte figurativa. “Sarà un cammino di reinserimento e di ‘Luce’ – afferma don Raffaele Grimaldi, ispettore generale dei Cappellani e ideatore del progetto – con lo scopo di indicare la strada e annunciare ai detenuti dentro le mura di un carcere, che il Cristo Risorto ha spezzato le catene della schiavitù, ha liberato l’uomo dal suo male, ha rialzato chi è caduto, ha ridonato Misericordia e Tenerezza all’umanità avvolta nelle tenebre. Anche in questo tempo di pandemia, di distanziamento e di solitudine – soggiunge il Capo dei Cappellani – non possiamo ignorare un mondo nascosto e sofferente, dove le persone che hanno sbagliato, stanno pagando il loro errore con la restituzione della pena. Il mondo ha bisogno di essere più umano, libero da pregiudizi che uccidono la speranza e il futuro di uomini già emarginati e macchiati dal reato commesso”. Il percorso di formazione “La luce nella libertà” vedrà, perciò, impegnati i detenuti del carcere di Paliano in attività artistico manipolativo “per perseguire finalità di reinserimento, ma anche come esempio concreto per rilanciare un appello alla giustizia, che non deve essere solo punitiva ma anche capace di sanare le ferite e di colmare il vuoto di tante vittime della società”. L’avvio del progetto artistico formativo, infine, è anche occasione per augurare, da parte dei 230 cappellani, al nuovo Governo, guidato da Mario Draghi, il cammino di rinascita dentro il “sistema di insicurezza sociale per migliorare la condizione delle carceri” da lui indicata. Al nuovo ministro della Giustizia, Marta Cartabia “giunga l’augurio per un appassionato lavoro Istituzionale e di collaborazione”. Al Provveditorato del Lazio- Abruzzo –Molise e alla Direzione del Carcere di Paliano vanno i ringraziamenti per aver sostenuto e promosso il progetto.