Armida Barelli: Università Cattolica, “santità laicale al femminile”

(Foto Archivio Università Cattolica)

“Armida Barelli è stata una figura eccezionale di donna che ha lasciato una traccia significativa nella Chiesa ma anche nella cultura e nella società italiana a cavallo fra due secoli, l’Ottocento e il Novecento”. Lo si legge nel sito dell’Università Cattolica di Milano, fondata 100 anni fa e che vede tra i suoi promotori la stessa Barelli, della quale oggi è stata ufficializzata la prossima beatificazione. “I versanti della notevole attività di Armida – Gioventù femminile, Missionarie francescane, Università Cattolica, Opera della Regalità – costituiscono quattro aspetti di un medesimo impegno di collaborazione caratterizzato da un legame ideale: l’amore per il Sacro Cuore”. L’Università “preparava le persone e formava idee, la Gioventù, la Regalità e le Missionarie creavano una rete di amicizia, di propaganda, di preghiere attorno all’Università. Il tutto in un contesto corale di partecipazione e fervore che legava Armida a padre Gemelli, a Vico Necchi, a monsignor Olgiati, a Piero Panighi, a Teresa Pallavicino e a tanti altri amici e collaboratori”.
“Il segno da lei lasciato nella società è sintetizzato dal rinnovamento spirituale nella storia religiosa italiana nella prima metà del secolo scorso caratterizzato da due guerre mondiali e dalla nascita di un nuovo ordine sociale, lasciando un esempio di conciliazione tra le evangeliche Marta e Maria, cioè tra vita dinamica nella costruzione di opere e grande interiorità a fronte di una forte sensibilità e di un carattere determinato, espressione particolare del ‘genio femminile’, preparando quanto il Concilio Vaticano II avrebbe portato a compimento”.
Quando la Barelli “prendeva la parola partiva dalla sua esperienza diretta, dalle sue fatiche, dalle sue gioie, dalle sue soddisfazioni, e allora raccontava i successi della Gioventù Femminile, i viaggi affrontati con qualche difficoltà, le città visitate, i paesaggi ammirati, gli sviluppi dell’Università Cattolica. Il suo stile organizzativo era caratterizzato dall’ordine: archiviava tutto, catalogava ogni testo, scriveva la data su ogni lettera, conservava ogni scritto, annotava ora di arrivo e partenza, scriveva diari con notazioni su persone incontrate, contenuti dei discorsi, segnalazione di eventi. Era dotata di capacità di comando, intuito finanziario, attitudine organizzativa, valorizzazione dei collaboratori, rispetto e cordialità nel tratto, accettazione serena delle responsabilità e conseguente gestione operativa delle stesse, rapidità nelle decisioni. Nel Sacro Cuore trovò la ragione della sua vita e lo amò e invocò sempre nel fervore delle attività più frenetiche e sotto il peso delle prove più difficili.
Ancora: “la sua volontà ferrea contribuì al sorgere e al sostegno dell’Università Cattolica, facendo amare dal popolo, e contribuendone al sostegno, un’istituzione per sua natura lontana dal comune sentire. Si occupava di reperire fondi e donazioni per l’Università. E nel miracolo della provvidenza riconosceva la soprannaturalità dell’Università, e la sua missione di accrescere, attraverso lo studio e la ricerca, la fede e la carità”.

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