Migranti: Croce rossa italiana invia aiuti al campo di Lipa in Bosnia Erzegovina. Al via raccolta fondi

La Croce rossa italiana è anni al fianco della Società di Croce rossa di Bosnia ed Erzegovina, che dall’inizio dell’emergenza assiste migliaia di persone che transitano per il Paese, fuggendo da guerre e povertà con la speranza di poter raggiungere l’Europa. In Bosnia-Erzegovina è in corso una grave crisi umanitaria. A Lipa, dove a dicembre 2020 un incendio ha distrutto il campo di accoglienza, così come in altri crocevia della cosiddetta nuova rotta balcanica, migliaia di persone migranti vivono in condizioni drammatiche. Manca tutto: acqua, cibo, medicine, servizi di base, elettricità. La Croce rossa italiana supporta il lavoro della consorella nei centri di accoglienza ma anche e soprattutto fuori. Le unità mobili, formate da personale medico-sanitario, psicologi e altri volontari esperti, lavorano senza sosta per raggiungere i numerosi migranti rifugiati nelle aree più remote, in condizioni inumane, tra boschi e zone di frontiera, in attesa di poter attraversare il confine con la Croazia. “Due settimane fa circa abbiamo inviato i primi aiuti  – spiega Francesco Rocca, presidente della Croce rossa italiana e della Federazione internazionale delle Società di Croce rossa e Mezzaluna rossa -. Sono partiti dal Centro operativo emergenze di Avezzano tre autoarticolati contenenti beni di prima necessità e giacche a vento, coperte, vestiario e scarpe invernali che sono stati messi a disposizione della Società nazionale bosniaca a Sarajevo e a Bihać (nell’area dell’Una Sana ai confini con la Croazia). Ma la situazione è ancora drammatica e dobbiamo intervenire. Mancano l’acqua, le fognature o l’elettricità. Non si può vivere in queste condizioni, non dobbiamo voltare la testa dall’altra parte”. Occorre un sostegno ulteriore per le persone migranti e per la popolazione locale che si trova ad affrontare una doppia emergenza: la crisi migratoria e la pandemia. Per donare https://www.gofundme.com/f/criemergenzabosnia

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