“Le vite e il futuro di oltre 3 milioni di bambini sfollati in Repubblica democratica del Congo sono a rischio, mentre il mondo guarda dall’altra parte. Nella parte orientale del Paese, una serie di attacchi brutali da parte dei combattenti, con machete e armi pesanti, hanno costretto intere comunità a scappare con i beni più indispensabili. Intere famiglie – compresi bambini – sono state colpite a morte. Centri sanitari e scuole sono stati saccheggiati e interi villaggi dati alle fiamme”. È quanto denuncia oggi l’Unicef, diffondendo il rapporto “Fear and flight: An Uprooted Generation of Children at Risk in the Democratic Republic of the Congo”.
I dati delle Nazioni Unite mostrano che attualmente 5,2 milioni di persone sono sfollate in R. D. Congo, più che in ogni altro Paese eccetto la Siria. Il 50% sono sfollate negli ultimi 12 mesi. Le famiglie sfollate vivono in insediamenti sovraffollati che non hanno acqua sicura, assistenza sanitaria e altri servizi di base. Altre persone sono ospitate dalle impoverite comunità locali. Nelle province di Ituri, Nord Kivu, Sud Kivu e Tanganyika, le più colpite dalle violenze, oltre 8 milioni di persone si trovano in condizioni di insicurezza alimentare acuta.
“I bambini sfollati non conoscono altro che paura, povertà e violenza. Generazione dopo generazione, si pensa solo a sopravvivere”, ha dichiarato Edouard Beigbeder, rappresentante dell’Unicef in Repubblica democratica del Congo. “Il mondo sembra sempre più indifferente al destino di questi bambini. Abbiamo bisogno di risorse per continuare ad aiutarli ad avere un futuro migliore.” Il rapporto ha raccolto le testimonianze di bambini reclutati da combattenti delle milizie, soggetti a violenze sessuali e che hanno subito altre gravi violazioni dei loro diritti. Queste violazioni hanno registrato un incremento del 16% nei primi 6 mesi del 2020 rispetto all’anno precedente.
La sicurezza rappresenta la principale preoccupazione per gli operatori dell’Unicef e dei partner locali e internazionali. In questo contesto, “la solidarietà con la Repubblica democratica del Congo ha mostrato segni di deterioramento”. L’appello umanitario 2021 dell’Unicef per 384,4 milioni di dollari è attualmente finanziato solo per l’11%. “Senza un intervento umanitario continuo, migliaia di bambini moriranno per malnutrizione o malattia, e le popolazioni sfollate non riceveranno i servizi di base salvavita da cui dipendono”, ha concluso Beigbeder.