Coronavirus Covid-19: don Carraro (Cuamm), “serve un piano vaccinale per l’Africa. Non restino esclusi il Continente nero e i Paesi più poveri”

“L’Africa e i Paesi più poveri restano i grandi esclusi. Tutti parlano del vaccino anti Covid ma l’Africa non c’è. È fuori dal radar. Al 28 gennaio, in Africa, le persone vaccinate erano venticinque. Venticinque, non venticinquemila”. A lanciare l’allarme è don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, per il quale “davanti a un’emergenza globale, l’unica risposta possibile deve essere globale. Serve un piano vaccinale per l’Africa”. E “servono più dosi. Il Covax, l’iniziativa per la distribuzione equa dei vaccini nel mondo, riuscirà a fornire il vaccino, entro la prima metà del 2021, solo al 5% della popolazione africana. Finora sono stati raccolti solo due miliardi di dollari dei dieci necessari per avere una immunità ‘comunitaria’. Bisogna fare di più! E poi è fondamentale produrre più vaccini consentendo ai diversi centri produttivi (India e Brasile in particolare) di aumentare le quantità smorzando così il mercato dei vaccini. È necessaria la sospensione temporanea del brevetto! Il rischio è quello di un’ulteriore ingiustizia: la disuguaglianza vaccinale”.
C’è un’ulteriore sfida: “Le vaccinazioni mettono a nudo le debolezze di un sistema sanitario. Dietro ad una campagna vaccinale ci sono attività concrete. Per prima cosa il vaccino deve arrivare a destinazione e ben conservato. Dalla capitale va trasportato nei punti vaccinali, negli ospedali e poi da questi ai centri sanitari fino ai villaggi. Serve un sistema logistico che funzioni compresa la ‘catena del freddo’ che garantisca i -3/-4 gradi necessari. Ma ci sono anche cose più elementari da garantire: le siringhe, il cotone, l’alcol, credetemi, non è scontato. Poi ci vuole il personale che somministra il vaccino e che deve essere formato. Infine c’è la sfida dell’accettabilità culturale da parte delle comunità, che si supera solo con campagne di informazione come sperimentiamo ogni giorno”.
Ricordando che “nessuno si salva da solo” e che a questa verità deve seguire una mobilitazione “non con la bocca ma con mani operose”, don Carraro lancia “un appello” a “tutti, giovani e anziani, ricchi e poveri, credenti e non. È un invito pressante anche alla stampa, alle tv e alle radio perché possano spingere l’opinione pubblica e le istituzioni lì dove da sole non andrebbero. Ci rivolgiamo a chiunque sente sgorgare nel cuore il bisogno di una giustizia ‘più grande’, della solidarietà con i più poveri, dell’accesso alla salute e al vaccino per tutti, specie i più vulnerabili”.

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