Mercoledì delle Ceneri: mons. Boccardo (Spoleto-Norcia), digiuno dai telefonini “per alzare lo sguardo verso chi ci sta accanto”

“Digiuniamo dall’essere ripiegati sui telefonini per alzare lo sguardo verso chi ci sta accanto e ricominciare a comunicare con la parola più che con gli sms o in chat; digiuniamo dalle troppe parole (soprattutto dai giudizi) per vivere gesti concreti di carità”: è l’esortazione per la Quaresima lanciata ieri dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, durante la ,essa nel Mercoledì delle Ceneri nel duomo di Spoleto. Nell’omelia mons. Boccardo si è soffermato particolarmente sul digiuno. “È una preziosa occasione per ritrovare il senso della vita, per gustare l’incontro col Signore, per vivere in uno stile fraterno. In concreto, non si tratta semplicemente di non mangiare qualche cibo (esempio la carne il venerdì), oppure digiunare qualche giorno alla settimana, ma di riscoprire il senso vero del digiuno nel tempo che viviamo”. Riferendosi alla tradizione biblica che propone il digiuno come “via privilegiata per un rapporto autentico con Dio e con gli altri”, l’arcivescovo ha proposto ai fedeli presenti di viverlo in maniera creativa e concreta: “Digiuniamo dalla dispersione della vita per vivere l’incontro con il Signore nella preghiera; digiuniamo dall’essere ripiegati sui telefonini per alzare lo sguardo verso chi ci sta accanto e ricominciare a comunicare con la parola più che con gli sms o in chat; digiuniamo dalla troppe parole (soprattutto dai giudizi) per vivere gesti concreti di carità; digiuniamo dall’essere ripiegati sul nostro ‘io’ per prenderci cura di chi il Signore ci fa incontrare; digiuniamo dai vizi per riscoprire la bellezza delle virtù”. Poi, l’appello di mons. Boccardo a far sì che questo tempo di sofferenza caratterizzato dal diffondersi del Covid-19 sia offerto nella fede affinché diventi occasione di maturazione umana e cristiana: “Quando tutto vacilla – ha detto – si scoprono le cose veramente preziose, quelle che non crollano e sulle quali appoggiare la vita come su un fondamento solido. Si scopre il valore dell’unità familiare, dell’innocenza dei bambini, della vitalità dei giovani, della sapienza degli anziani. Si scopre il valore della preghiera in famiglia e l’importanza della presenza di Dio in mezzo a noi”.

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