L’azienda “Beta” ha donato attrezzature meccaniche per un valore di 18mila euro ai due armatori dei pescherecci mazaresi “Medinea” e “Antartide”, rimasti coinvolti nel sequestro di 108 giorni a Bengasi, da parte delle autorità libiche. Si tratta di cacciaviti, chiavi, pinze amperometriche, estrattori, compressori a leva, chiavi per filtri olio, giratubi, chiavi combinati a cricchetto.
La consegna del materiale è avvenuta stamattina a Mazara del Vallo, alla presenza degli armatori Marco Marrone e Leonardo Gancitano, Daniele Margiotta della “Beta” e del vescovo di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero. A sollecitare la donazione da parte dell’azienda è stato l’Apostolato del mare, che fa capo al Dicastero vaticano per il Servizio dello sviluppo umano integrale. Lo stesso Dicastero, lo scorso dicembre, ha donato 10.000 euro di contributo ai due armatori mazaresi, rimasti coinvolti nel sequestro.
La diocesi, durante i 108 giorni di prigionia, è stata vicina alle famiglie dei pescatori, pagando le utenze dei servizi necessari, affitti di casa, rette per i figli universitari dei pescatori rimasti sequestrati. I due motopescherecci, al momento, si trovano in cantiere per alcuni interventi di manutenzione.