“C’è un anno terribile alle nostre spalle, cominciato alla vigilia della Quaresima 2020; ci sono orizzonti preoccupanti davanti a noi, perché se l’emergenza sanitaria si affida ai vaccini, quella sociale ed economica è ancora molto grave”. Lo scrive il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, nel suo messaggio per l’inizio del Tempo di Quaresima, in cui propone l’iniziativa della Quaresima di Carità come segno concreto di solidarietà verso i bisogni dei fratelli, sul cammino verso la Pasqua. Quest’anno l’impegno si rivolgerà a due progetti in particolare: uno sul territorio e uno per la missione.
Il progetto della “Borsa di Sant’Omobono” consiste nel sostegno a un fondo speciale, per destinare risorse alle fasce più deboli della popolazione colpite dalla pandemia. Il “Progetto Bahia” è un il cantiere di solidarietà, missione e scambio pastorale che si fonda sull’impegno missionario della Chiesa cremonese in Brasile, nella parrocchia di Cristo Risorto, nella favela di Salvador. La diocesi chiede alle comunità di sostenere l’attività pastorale e i progetti di solidarietà realizzati dai due sacerdoti fidei donum cremonesi. “Nelle famiglie, tra gli anziani e i ragazzi, si pagano prezzi alti di disagio psicologico, di depressione, di scoraggiamento – osserva il presule -. La comunità cristiana, provata anch’essa nelle dinamiche della sua vita quotidiana, ha una riserva di grazia, dono del Crocifisso Risorto, che sempre ci rialza e rimette in cammino”.
Nelle parole del vescovo, la consapevolezza che “o scegliamo la via della comunione, o ci condanniamo alla distruzione!”. “Dipende dai progetti economici, dalle scelte politiche… ma dipende prima ancora dai nostri cuori, da quanto saranno aperti o chiusi a quelli degli altri, alla Parola di Dio – conclude -. La Quaresima potrà operare questa apertura dei nostri cuori, purificandoli da ciò che li confonde ed opprime, per schiuderli alla verità che libera e all’incontro che salva: quello con Cristo nei nostri fratelli”.