Caritas internationalis si rivolge al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite sollecitando “l’accesso umanitario in Myanmar e il rispetto dei diritti umani”, lanciando l’allarme “per l’impatto che l’escalation di violenza sta avendo sulla già fragile situazione umanitaria”: è urgente “garantire un accesso sicuro degli aiuti al fine di salvare vite umane”. In una dichiarazione indirizzata il 12 febbraio al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, la Confederazione ha fatto eco alla voce dei suoi partner umanitari locali e della Chiesa cattolica locale esprimendo “grave preoccupazione per la ridotta capacità delle organizzazioni umanitarie di raggiungere le persone in difficoltà”. Caritas lavora in Myanmar da più di 30 anni – aiutando le comunità nelle emergenze e fornendo sostegno in settori quali l’istruzione, la lotta contro l’Hiv-Aids, la costruzione della pace e la mobilità umana – e esprime “grave preoccupazione per le limitazioni all’accesso umanitario causate dalla recente crisi politica, scoppiata nel Paese il 1° febbraio”. Una situazione ancora più critica e rischiosa in tempi di Covid-19. Caritas internationalis ha invitato il Consiglio dei diritti umani e la comunità internazionale a “monitorare da vicino i diritti umani e la situazione umanitaria in Myanmar attraverso gli opportuni meccanismi delle Nazioni Unite per i diritti umani”. Ha inoltre invitato tutte le parti coinvolte “a garantire un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli per fornire assistenza salvavita e continuare a rispondere alla pandemia, e ad astenersi dall’uso della violenza ripristinando lo stato di diritto e i principi della democrazia”. “L’unica via d’uscita da questa crisi in Myanmar passa per il dialogo e il rispetto dei diritti umani e della dignità umana – afferma Aloysius John, segretario generale di Caritas internationalis -; Caritas chiede alla comunità internazionale di essere solidale con il popolo di Myanmar e di sostenere gli sforzi per una risoluzione pacifica della crisi in atto, che promuova la riconciliazione e l’armonia, come ha recentemente auspicato Papa Francesco”.