“Da vero credente e uomo di preghiera ha testimoniato la pace e l’amore fra gli uomini e tante volte abbiamo insieme condiviso le gioie, le sofferenze e i drammi della nostra gente, soprattutto dei poveri e degli ultimi”. Lo scrive il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Gualtiero Bassetti, nel messaggio rivolto alla famiglia dell’imam di Perugia, Abdel Qader Mohamad, morto nella serata di sabato all’ospedale cittadino dove era ricoverato in Terapia intensiva perché affetto da polmonite interstiziale da Sars-CoV-2 aggravatasi negli ultimi giorni. Nell’esprimere il suo profondo cordoglio e quello della Chiesa diocesana, Bassetti prosegue: “Ringrazio il Signore per avermi fatto incontrate questo fratello con il quale ancora, soprattutto nei primi anni del mio episcopato perugino, ci siamo tante volte confrontati”. Per lui – evidenzia il presule – “le vere distanze fra uomo e uomo non erano quelle determinate dalla differenza di religione e di credo, ma dalla capacità di amare”. “Caro Abdel, ti ho ricordato tante volte nella preghiera in questi giorni – ricorda il cardinale a conclusione del messaggio –, perché tu potessi rimanere fra noi, ma sappiamo che ‘le vie dell’Onnipotente non sono le nostre vie e i suoi pensieri distano dai nostri quanto il Cielo dista dalla terra’”.
Al cordoglio per la morte dell’imam si uniscono anche don Mauro Pesce, direttore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, e Annarita Caponera, presidente del Centro ecumenico ed universitario “San Martino” e del Consiglio delle Chiese cristiane di Perugia: “Il dottor Qader è stato una guida illuminata e saggia della comunità islamica perugina, uomo di grande fraternità, umanità e generosità con un amore infinito per il prossimo”. Anche grazie a lui “la cultura dell’incontro e del dialogo, che è alla base della fratellanza umana come più volte ha sottolineato Papa Francesco, ha potuto compiere passi in avanti”.