Coronavirus Covid-19: Brasile, Conferenza episcopale Nord 1 chiede insieme a 30 organizzazioni la “vaccinazione di massa” in Amazzonia

(Foto: ANSA/SIR)

Di fronte al crollo che la pandemia ha provocato nel sistema sanitario dello Stato brasiliano di Amazonas, 30 organizzazioni, tra cui la Conferenza dei vescovi del Brasile (Cnbb) regionale Nord 1, l’arcidiocesi di Manaus, la diocesi di Parintins attraverso alcune sue commissioni, la Pastorale della terra e 34 personalità, tra cui dom Leonardo Steiner e dom Sérgio Castriani, rispettivamente arcivescovo ed arcivescovo emerito di Manaus, hanno diffuso un manifesto, datato 14 febbraio, chiedendo subito la vaccinazione di massa per l’Amazzonia brasiliana
Il manifesto afferma che “lo scenario attuale è quello del caos”, con pazienti spostati in altri Stati, una lunga lista di attesa e un numero crescente di infetti e deceduti. In considerazione della situazione, vari istituti ed esperti sostengono, secondo il documento, che la vaccinazione di massa della popolazione sia “l’unico modo sicuro ed efficace per rispondere alla crisi che si è creata, nonché per evitare la possibilità di una nuova ondata di il virus”.
La nota ritiene che questa sia una “strategia di sanità pubblica intelligente” e sottolinea il lavoro degli organi di controllo, che, con le loro decisioni, cercano di garantire i diritti della popolazione nell’accesso al vaccino e alle cure per il Covid-19. Il manifesto si conclude insistendo sull’urgenza della “vaccinazione di massa in Amazonas”, chiedendo ai diversi Governi “sforzi immediati per acquistare vaccini e condurre una campagna di immunizzazione globale nello Stato”.
La Fondazione per la vigilanza della salute in Amazzonia (Fvs-Am) ha comunicato che sono state 202.771 le somministrazioni in tutto lo Stato fino a ieri, con 196.332 della prima dose e 6.439 della seconda dose. Il Piano operativo della campagna di vaccinazione contro il Covid-19 in Amazonas, sviluppato da Fvs-Am, sulla base delle linee guida del ministero della Salute, prevede che siano vaccinati in modo prioritario i seguenti gruppi di persone: popolazioni indigene che vivono su territori indigeni; operatori sanitari; persone di età pari o superiore a 70 anni; persone di età pari o superiore a 60 anni e disabili istituzionalizzati. Dal 22 febbraio dovrebbe iniziare la vaccinazione per la popolazione con più di 50 anni. Va sottolineato che qualunque confronto con l’Italia è improponibile, data la diversa età media della popolazione e la sua densità.
Nel frattempo, a Manaus e nelle altre località amazzoniche scendono lentamente i numeri del contagio e dei decessi: ieri nella capitale dello Stato ci sono state 104 inumazioni, circa la metà rispetto a quanto accadeva qualche settimana fa. Tuttavia, la situazione degli ospedali è sempre di allerta e ci sono ancora circa 500 pazienti trasportati in altri Stati brasiliani.

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